In questo articolo non si parla di curve, livelli, saturazione... ma sulla "filosofia" del fotoritocco. Mi sembra giusto cominciare con il riflette su quello che si può fare, e sul perché farlo.
Come sempre, buona lettura.
Beh, prima di cominciare a parlare di colore, sarebbe bene verificare che non siate daltonici. Vi consiglio in qualunque caso una visita specialistica, gli occhi sono molto importanti, non solo per la fotografia! Potete però provare il semplice test qui sotto: riuscite a vedere il numero?
Riuscite a vedere il numero? L'immagine proviene da uno degli articoli dell'eccellente Mauro Boscarol. |
Non credo sia un dramma essere daltonici, l'importante è saperlo. Non so che effetto abbia sulla vostra fotografia e soprattutto sul vostro fotoritocco. Mah, alla fine la fotografia è una passione, il resto sono dettagli!
L'avvento della fotografia digitale ha modificato radicalmente il modo di.. fotografare dei fotografi, professionisti o non. Uno dei nuovi cambiamenti più importanti, almeno secondo la mia breve ma intensa esperienza diretta, è la possibilità di ritoccare le foto digitali in modo veloce ed efficace, semplicemente disponendo di un PC con un programma di fotoritocco adeguato. La portata di questa rivoluzione (che secondo me non è stata ancora evidenziata a sufficienza) ha portato ad un conflitto tra vecchia e nuova generazione di fotografi.
I primi sostengono che (come per la pellicola) la foto nasce e si compie al momento dello scatto, e che ogni elaborazione successiva sia una violenza. Anzi, tutte queste possibilità di ritocco sminuiscono l'abilità e la tecnica del fotografo, perché gli permettono di correggere (esposizione, colori, addirittura composizione) la foto in un secondo momento, e quindi non è più rigoroso e attento al momento dello scatto. Un approccio quindi minimalista.
I secondi affermano invece che la foto nasce al momento dello scatto, ma si sviluppa :-))) al momento del fotoritocco, che apre nuove direzioni alla creatività. perché non sfruttare queste nuove strade, perché non utilizzare questi nuovi strumenti digitali per la creatività del fotografo?
La mia personale opinione è che il fotoritocco deve essere visto come uno strumento nelle mani del fotografo, ne più ne meno che un obiettivo o un treppiede. Il ritocco fotografico è un'esperienza creativa, che non sminuisce l'esperienza vera dell'emozione dello scatto, ma che ne è complementare e integrante. Necessaria e indispensabile, in certi casi: tutte le foto destinate all'editoria sono pesantemente ritoccate. Il fotoritocco da' quel tocco di completamento ad una foto, come se la liberasse da una patina grigiastra e la facesse venir fuori in tutto il suo significato. Adobe Photoshop costa centinaia di Euro, ma sempre meno di certe lenti o macchine fotografiche reflex digitali anche di fascia bassa. perché non acquistarlo, non è questo uno strumento per produrre le foto tanto quanto l'obbiettivo e la fotocamera? Mi fanno sorridere certe volte alcuni fotoamatori con migliaia di Euro in attrezzatura, ma che si rifiutano di spendere più di 200 Euro per un programma...
Il problema principale secondo me è cominciare ad educarci al giusto fotoritocco. Dobbiamo imparare come si fa e fin dove possiamo arrivare, come in passato abbiamo imparato ad utilizzare diaframmi e tempi di esposizione. |
Ho visto anch'io sulla mia pelle la differenza tra le prime foto (ormai di più di un anno fa) e le ultime, si vede una maggiore padronanza della tecnica fotografica ma anche un maggiora abilità nel fotoritocco. Non che adesso sia un maestro, anzi, la strada è ancora luuunga...
Ci sono vari moti per ritoccare una foto, cioè per "modificare" il file prodotto dalla fotocamera in qualcosa di più o meno diverso. Eccone alcuni, senza nessuna pretesa di completezza.
Si può ritoccare una foto per "correggere alcuni difetti tecnici", ad esempio un errore di esposizione o un'errata impostazione del bilanciamento del bianco o una dominante fastidiosa.
Si può ritoccare una foto per "correggere la composizione" di una foto: la si può ritagliare (crop in inglese) per sottolineare di più il soggetto principale eliminando tutti gli elementi che distraggono (avremmo dovuto farlo al momento dello scatto, ma può sempre sfuggire qualcosa), oppure addirittura si vogliono eliminare alcuni elementi nella foto (una gru sopra la testa, una mano che entra nell'inquadratura). Oppure aggiungere una cornice, magari adatta per stile e colore al soggetto della foto.
Ritoccare come "sviluppare". Esistono tantissime tecniche di fotoritocco che possono aiutare il fotografo ad estrarre il massimo potenziale di una foto. Molte di queste sono sorprendentemente basate su tecniche applicate con la vecchia pellicola. Quali siano le caratteristiche di una foto migliore rispetto a quella di partenza è lasciato ai gusti personali di ogni fotografo, ed è in pratica la sua "firma del fotoritocco". C'è chi vuole foto sature e con molto "pop" per attirare l'attenzione di clienti/visitatori, chi preferisce una foto più naturale e morbida, magari perché proviene dalla fotografia analogica e quindi trova filosoficamente scorretto "cambiare" la foto a PC. Generalmente ci sono degli interventi che si applicano a praticamente tutte le foto, soprattutto se provengono da una reflex digitale (DSLR) che normalmente lascia le foto poco elaborate appunto per lasciare maggior spazio in fase di fotoritocco. Tali interventi sono i livelli, curve, saturazione, sharpening.
Si può ritoccare una foto per "correggere alcuni difetti del soggetto", ad esempio qualche ruga o la peluria superficiale di una modella, sbiancare i denti e così via. Oppure togliere il punto scuro lasciato dalla polvere sul sensore. Oppure, più drasticamente, togliere un elemento inopportuno dalla foto, tipo un passante dietro un primo piano.
Si può ritoccare una foto per "scopi creativi", cioè per comunicare una sensazione, un'emozione, un'idea che nella foto originale non c'è o non emerge con chiarezza. E qui ci si può sbizzarrire, perché si possono completamente cambiare i colori, si possono fondere più foto assieme, si possono utilizzare distorsioni o cropping assurdi o sfocature localizzate. L'unico limite è la fantasia del fotografo, che si applica sia al momento dello scatto sia al momento del fotoritocco.
Collegandosi a quando appena detto sopra, alcuni fotografi hanno fatto del loro stile di fotoritocco una sorta di "firma artistica", facilmente riconoscibile. Per questo è famoso il fotografo Andrzej Dragan, che utilizza un ritocco un po' estremo per dramatizzare le emozioni dei suoi ritratti. La sua tecnica è così peculiare da spingere molti ad emularla.
C'è anche l'importantissima "conversione in bianco e nero", una tecnica espressiva molto diffusa e apprezzata. Nel digitale, si parte sempre da una foto a colori, quindi la conversione in b&w viene eseguita durante la fase di fotoritocco. Allo scopo, esistono decine di tecniche più o meno sofisticate, quindi non illudetevi di ottenere buoni risultati solo cliccando su una voce di menù...
Una tecnica speciale del fotoritocco digitale è il "photo stitching", cioè la creazione di un panorama da varie foto in sequenza. Non so se si potesse fare con la pellicola, ma in digitale, grazie ad alcuni programmi appositi, è relativamente facile e divertente.
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Titolo stano per questo paragrafo, neh? Solo per richiamare la vostra attenzione su alcuni consigli e osservazioni qui riportate.
Il miglior fotoritocco... è quello che non c'è! Come vedrete, ci sono strumenti e tecniche di fotoritocco che producono risultati inaspettatamente esaltanti! Attenzione però: c'è un costo. In generale, ogni operazione di fotoritocco instacca la qualità iniziale della foto, e se si esagera cominciano a nascere problemi di rumore, posterizzazione e così via. Limitate al minimo le operazioni di fotoritocco, e impegnatevi al massimo al momento dello scatto, per ottenre un'elevata qualità iniziale!
Il fotoritocco non fa miracoli Non è assolutamente vero che una foto "brutta" (soggetto insignificante, composizione rivoltante, esposizione sbagliata, ...) possa miracolosamente diventare un capolavoro con il fotoritocco. Scordatevelo. Una foto nasce nella testa del fotografo, parte da una corretta esposizione e composizione e finisce con un adeguato fotoritocco. E' vero, i programmi moderni ci forniscono moltissimi strumenti, ma non possono inventarsi una foto che non c'è. Sennò perché i fotografi si dannano a giocare con luci e diffusori nei loro studi fotografici? Per giocare?
Costruitevi... la cassetta degli attrezzi! Prima di tutto, ovviamente scegliete il programma di fotoritocco. Secondo, tra le varie tecniche che avete sperimentato scegliete quelle che vi piacciono di più, perché molto efficaci o molto veloci. Queste devono comporre la vostra "cassetta degli attrezzi", cioè l'insieme degli strumenti che sapete utilizzare bene. Vedrete che se avete passione e voglia la vostra cassetta diventerà sempre più grande e completa, e nuove tecniche (e nuovi programmi) prenderanno il posto di altre.
Provate, riprovate ri-riprovate! Come per la tecnica fotografica è indispensabile provare e riprovare in varie condizioni, allo stesso modo nel fotoritocco è necessaria tanta pratica per impadronirsi delle varie tecniche. Ce ne sono molte, tante hanno in comune lo stesso scopo (es: aumentare il contrasto) ma utilizzano strumenti e procedure diverse. Talvolta utilizzare una o l'altra tecnica non cambia di molto il risultato, altre volte la tecnica da utilizzare dipende dalle caratteristiche della foto. Su Internet abbondano i siti sul fotoritocco, e gli articoli sulle varie tecniche sono centinaia e centinaia...
Backup, backup e ri-backup Visto che stiamo parlando di foto digitali, sicuramente salvate su un PC, ricordativi che tal PC si può rompere tra 5 minuti. I PC si rompono, molto molto spesso. O che potrebbero arrivare i ladri e rubarvi il portatile, o che prenda fuoco la casa... Quello che voglio dirvi è che costa poco mettervi al riparo da questi piccoli o grandi inconvenienti eseguendo spesso un backup (cioè una copia di sicurezza). Io faccio due copie su DVD, e una raccolta di questi DVD la conservo a casa dei miei.
Quando scattate, pensate anche al fotoritocco! Se considerate una foto come il risultato di esposizione (cioè il momento dello scatto) più la fase di fotoritocco, mi sembra ovvio che ci dobbiate riflettere anche al momento dello scatto! Tante volte mi succede di ritoccare una foto e pensare: "Acc.. se non avessi bruciato le nuvole ...se avessi scattato un po' più ampio, adesso cropperei meglio... se avessi fatto due esposizioni di questo panorama...". In fondo anche il fotografo in bianco e nero ha sempre un pensiero alla camera oscura.
Imparate dai professionisti! Purtroppo rarissime volte è possibile vedere come una foto si evolve dallo scatto iniziale al risultato finale, ma è sempre utile vedere cosa producono i professionisti, giusto per sapere... fin dove si può arrivare. Quindi, ci si deve accontentare di vedere le foto finali. Dove? Su Internet ovviamente presso i siti web dei vari fotografi professionisti. Oppure sui loro libri stampati, ma anche sulle riviste. Qualche volta io guardo anche le foto di copertina delle riviste tipo "Oggi" o "Gente", per osservare come sono bianchi i denti delle attrici e come soffice appaia la loro pelle... Qui sotto alcuni esempi (vabbè, anche troppo estremi) tratti dal sito di Amy Dresser, una ritoccatrice professionista.
Imparate dagli altri appassionati! Tanti tips and tricks (trucchetti, scorciatoie) si imparano dagli altri fotografi, raggiungibili nei forums su Internet. Tanti hanno la gentilezza di rendere pubbliche le loro tecniche per ottenere un particolare risultato, magari pubblicando un articolo sul proprio sito (come faccio io, nel mio piccolo) o scrivendo direttamente sui post dei forum. Utili sono anche le segnalazioni di links a nuovi articoli, oppure a foto particolarmente interessanti. C'è anche chi posta una foto, chiedendo ai guru (i maestri, i migliori) di provare a ritoccarla: è bello vedere che i risultati sono veramente molto diversi, a significare che ognuno ha il suo stile e il suo gusto. Uno dei forum più indicati per quanto scritto sopra è sicuramente quello dedicato al retouch su DPReview: imperdibile.
In rete ci sono una marea di pagine a proposito del fotoritocco, purtroppo quasi tutti in inglese.
Prima di tutto, i newsgroups: sono una fonte inesauribile di informazioni, esperienze, consigli. Indispensabili. it.arti.fotografia.digitale e photo4u in italiano oppure i forums di DPReview in inglese.
Anche se si tratta di un sito dedicato alla fotografia naturalistica, sovente "Nature Photographers" pubblica interessanti articoli sul fotoritocco.
se volete vedere come un fotoritocco possa "scomparire", provate in questo test (Real or Photoshop Test) a riconoscere quali siano le foto ritoccate e quelle no.
Dove, il famoso produttore di sapone et simila, ha lanciato tempo fa' una campagna in favore della "bellezza autentica". E' diventato famoso il video di questa campagna, lo potete scaticare da cercando "Dove Evolution".
Il sito di Mauro Boscarol è una miniera di informazioni, vi consiglio di partire da qui;
Vari tutorials anche sulle pagine di HTML.it;
Sapete l'inglese? Allora spulciatevi tutti i links apparsi su questo post nel forum di DPReview, c'è praticamente tutto.
Come non citare la pagina di "Russell Brown?"? Sempre aggiornatissimo sulle ultime tecniche, i suoi video (in inglese) sono uno spasso. NDalla sua pagina potete scaricare anche degli script per Photoshop per automatizzare alcune noiose operazioni di routine.
Su DPReview" uno degli utenti più dinamici e competenti per il fotoritocco è KentC, il quale ha catalogato tutti i thread più interessanti sui vari argomenti nella sua pagina web.
"Studiamo Photoshop passo passo" dal gruppo fotografico la genziana.
Nonostante GIMP sia l'alternativa open source a Photoshop più importante, non ci sono tantissime pagine dedicate al fotoritocco con questo programma. Purtroppo, Photoshop la fa' da padrone, anche tra gli appassionati.
gimp.org, la home page di GIMP;
GIMP Italia (in italiano);
GIMP su VolaLibero.it e la relativa pagina dei links (in italiano);